Aggrediti i dirigenti della Cinquefrondese a Delianuova, non è questo lo sport che vogliamo

 Questa è una delle notizie che non si vorrebbe mai dare, perchè nel 2022 non ti aspetti che in occasione di una partita di calcio i dirigenti di un club vengano aggrediti, senza motivo. 

La Cinquefrondese domenica scorsa ha giocato a Delianuova, ottava gara del girone di andata del campionato di Promozione calabrese. I nostri hanno perso 1-0, e non è questo il problema, perchè nello sport a volte si vince e altre volte si perde.
Ma è brutto e inaccettabile se ciò accade in un contesto intimidatorio in campo e fuori dal campo che culmina in un’aggressione fisica a due dirigenti, colpevoli solo di far parte del club ospite. Vi sembra normale tutto ciò ? ovvio che non lo è, lo sport invece di creare legami e amicizie, pur nella competizione sportiva, in questo caso sembra portare invece a tutt’altro, scoraggiando chi si impegna meritoriamente in un’attività che costa soldi, sacrifici, energie.
Fino a oggi i dirigenti della Cinquefrondese e il presidente avv. Giuseppe Bellocco erano incerti sul da farsi, se raccontare l’episodio oppure far finta di niente. Ma è impossibile non parlarne, troppo grave quel che è accaduto. Così oggi il club ha diramato una nota, che speriamo sia presa in considerazione anche dagli organi federali della Lega Calcio, nella quale si racconta l’accaduto, perchè tutti sappiano.
Ecco il testo:
“Abbiamo aspettato qualche giorno prima di scrivere, cercando di smaltire la delusione e l’amarezza per un calcio che non ci appartiene e da cui ci sentiamo distanti anni luce. Quanto successo domenica scorsa sugli spalti dello stadio di Delianuova, con l’aggressione fisica ai nostri dirigenti però, non può e non deve passare sottotraccia, lo dobbiamo a noi stessi e a tutti quelli che come noi credono in uno sport sano, ricco di valori e volano di sviluppo sociale per le nostre comunità.
Accettiamo la sconfitta arrivata sul campo, pur condannando altri spiacevoli episodi successi sul terreno di gioco, non cerchiamo alibi per il risultato acquisito meritatamente sul campo dai nostri avversari.
Quello che non va assolutamente accettato è rimanere in silenzio davanti alla violenza gratuita e immotivata, e che solo grazie a chi ha cercato di fermare gli aggressori ha evitato conseguenze ben peggiori.
Sono stati giorni difficili per i dirigenti aggrediti e per tutta la nostra Società, una partita di calcio dev’essere gioia e divertimento aldilà del risultato sportivo, non può trasformarsi in un incubo per chi ogni giorno ci mette impegno e sudore, sacrificando lavoro e famiglia pur di stare vicino alla squadra.
Auspichiamo che fatti del genere non succedano più, ma tutti dobbiamo fare la nostra parte, a partire dalle Società che devono isolare i violenti e dissociarsi da atteggiamenti squallidi che nulla hanno a che vedere con il calcio e con lo sport in generale”.

Commenti